Si chiama “Riserva”, ma ambisce già a giocare da titolare nel campionato drella ristorazione partenopea. E addirittura nazionale, se vogliamo dare credito a un menu capace di mettere in sequenza i classici della gastronomia napoletana (ma re-inventati nel modo che più avanti dirò) alternandoli ciclicamente a piatti decisamente “esotici” per il palato nostrano: è il caso dei canederli in brodo di funghi d’altura, crauti e formaggio Brie. Ma si fa presto a dire Tirolo: qui le celeberrime polpette alpine di pane eccetera hanno subito una trasformazione geometrica. Non sono più grossi e sferici, bensì piccoli e cubici, eppure non hanno perso un ette della loro gustosissima consistenza. E poi c’è il cavolo cappuccio fermentato, e io – come Monica Vitti – “non capisco la gente / che non ci piacciono i crauti”.[…]